La disfida tra le cipolle. Un pareggio annunciato.

La disfida tra le cipolle. Un pareggio annunciato.

AL CIRCOLO CANOTTIERI IRNO LA DISFIDA DELLE CIPOLLE MONTORO VS VATOLLA.

“Non è una cena”, aveva detto per esser chiari Valerio Salvatore, neo eletto fiduciario della condotta Slow Food di Salerno. “Non è una cena, ma una occasione per far conoscere prodotti non abbastanza conosciuti all’insegna del “buono, pulito, giusto e sano”, come recita lo slogan di Slow Food. E a questa “non cena” si sono presentati in tanti, diciamolo: duecentottanta.

E raggiunta quella cifra si è dovuto dire di no a molti. Invitati, soci del Circolo Canottieri Irno e soci Slow Food, in una serata all’insegna della conoscenza e dell’assaggio, ospiti del Circolo Sportivo più antico e prestigioso della città e del suo presidente, Giovanni Ricco.

In ballo c’era la disfida fra due cipolle: la cipolla di Vatolla e quella di Montoro. Quale è più buona? Quale è più dolce? Quale ci piace di più? La serata si è quindi svolta fra excursus storici e ragguagli organolettici sulle cipolle, compito questo svolto dal professore Luciano Cinquanta, ordinario della cattedra di tecnologie alimentari dell’Università di Palermo, e da Rosa Pepe e Massimo Zaccardelli, ricercatori del Cra, il centro di ricerca in agricoltura di Pontecagnano, e assaggi di piatti chiaramente tutti a base di cipolle.

Si è aperto con l’antipasto di cipolla ramata di Montoro, chef Giovanni Mariconda, di Degusta a Avellino, si è proseguito col mezzo pacchero con genovese di cipolla di Vatolla di Franca Feola, de Le Tre Sorelle di Casalvelino, si è andati avanti col baccalà di Matteo Ragone, patron del ristorante del Circolo Canottieri Irno, su composta di cipolla di Montoro con anelli croccanti di cipolla di Vatolla, il tutto innaffiato da vini del territorio, consigliati dal consorzio Tutela Vini d’Irpinia e dal Consorzio Vita Salernum Vites. In chiusura il cheesecake di Vincenzo Citro, di La Sfera di Baronissi, con le due cipolle finalmente spose! Il tutto sotto l’occhio vigile di Pino Mandarano, coordinatore per la Campania di Osterie d’Italia, la guida gastronomica edita da Slow Food.

Dicevamo che non è stata o non voleva essere una cena. E’ stato uno studio, un approfondimento, un primo contatto fra consumatori in genere distratti e le due divine cipolle, iniziato con il saluto di Giovanni Ricco, presidente del sodalizio sportivo, ed è stata anche una disfida cortese fra Montoro e Vatolla, e i loro due prodotti principe, chiusa in parità da una giuria tecnica e una giuria popolare: la giuria popolare composta dai quasi trecento partecipanti estasiati dai piatti prelibati, dalle parole del professore Cinquanta e dalla terrazza del Circolo aperta sul mare del golfo, la giuria tecnica composta da tre giornalisti del ramo, Rino Genovese di Rai 3, Antonella Petitti, direttore di Rosmarinonews, giornale online, e Ersilia Gillio, di Radio Alfa. Tutti alla fine equanimi nell’assegnare la palma della migliore a entrambe le cipolle, quella di Montoro e quella di Vatolla. Armi deposte quindi da parte dei rappresentanti istituzionali dei due territori campani: per Montoro, il sindaco Mario Bianchino e l’assessore Enzo Pecoraro, per Vatolla il vice sindaco di Perdifumo, Rosaria Malandrino, e Vincenzo Pepe, presidente della Fondazione Giambattista Vico. Salomonico il giudizio del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli: “Buonissime”.

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